CLIMATIZZAZIONE DEGLI EDIFICI

Alcune recenti direttive europee ed in particolare la Direttiva 2002/91/CE, che introduce fra l’altro la certificazione energetica degli edifici, hanno innescato una veloce evoluzione nel settore delle costruzioni, che ha interessato innumerevoli ambiti:

• Si è resa evidente la necessità che il progettista ed il costruttore rispondano ai requisiti di legge con un approccio integrato;

• Le tecnologie costruttive degli edifici sono cambiate radicalmente per rispondere alle nuove prescrizioni di contenimento del fabbisogno energetico;

• I componenti e le tipologie impiantistiche per la climatizzazione degli edifici hanno visto una vera e propria rivoluzione che ha costretto le aziende produttrici ad una rapidissima conversione verso sistemi più efficienti;

• I progettisti hanno dovuto affrontare nuove metodologie di calcolo e nuove responsabilità dovendo progettare edifici della classe energetica voluta dal committente;

• La certificazione energetica ha determinato nuove condizioni nel mercato immobiliare, con tutte le incertezze che derivano dall’esigenza dei costruttori di operare delle scelte senza conoscere ancora le risposte del mercato.
La realizzazione di un edificio capace di rispondere alle esigenze di comfort degli ambienti interni, utilizzando il minimo di energia da fonti non rinnovabili (producendo un inquinamento atmosferico ridotto rispetto alla maggioranza degli edifici esistenti), non è funzione unicamente dei sistemi tecnologici adottati, ma anche della qualità dell’intero processo progettuale.

Dal modo in cui si imposta il progetto fin dalle fasi iniziali – ovvero dal programma di progettazione, preliminare alle fasi di disegno generale ed esecutivo dell’edificio – dipende in gran parte il comportamento dell’edificio come regolatore termico, sia invernale che estivo.

Il Progettista deve fornire delle indicazioni per individuare un rapporto ottimale tra raggiungimento del benessere e minimizzazione dei consumi energetici in un edificio, analizzando:

• la regolazione dei sistemi di climatizzazione sulle variabili climatiche interne, anziché su quelle esterne;
• il controllo delle temperature superficiali delle pareti (ad esempio, attraverso l’isolamento nei periodi freddi o l’inerzia termica nei periodi caldi), che consente di intervenire meno sulla temperatura dell’aria, per riscaldarla o raffreddarla includendo, pertanto, un risparmio energetico;
• il dimensionamento e la scelta del sistema di climatizzazione in relazione ad una valutazione del livello di comfort termico richiesto nei diversi periodi di occupazione degli spazi.